MSHR, organismo flessibile per produzioni creative, nasce nel 2011 a Portland dalla precedente esperienza della Oregon Painting Society, un collettivo di cinque artisti. MSHR si pronuncia mesher. Il loro nome funge da format attraverso cui creare su più media riuniti in un comune universo estetico. "Volevamo che la struttura del nostro nome fosse un organismo modulare e che riflettesse il nostro metodo operativo. Così abbiamo messo insieme una sigla basata su 4 parole che contengono diversi aspetti del nostro mondo: "Mushroom Spirit Human Replicator", "Mayan Stoner Hand Recording, “Mirrored Sentient Hydra-Reflection”, “Mental Synthesizing House Renderer”, “Micro-Synthetic Helio-Regeneration”, “Moon Stylus Hovering Realm”, “Meshing Sexual Hypno Room”, “Morphed Style Hyper-Realism”, “Meta Sky Hackers Resting”. I due hanno un laboratorio progettuale e gestiscono anche una pubblicazione editoriale, MSHR media. Si sono esibiti a Le Dictateur a Milano, al Kunstverein di Dusseldorf, al Yerba Buena Center di San Francisco, all'Eyebeam e Family Business a New York, a Palazzo Peckham alla Biennale di Venezia, e al Western Front di Vancouver.
Time Blade~Liquid Hand, performance di MSHR, duo fondato da Birch Cooper e Brenna Murphy, è al contempo un'installazione, una scultura ed una performance, dove il corpo dello spettatore si trova al centro di una relazione dinamica, immerso in un'esperienza iper-energetica di suono e luce. Time Blade~Liquid Hand nasce da un unico sistema di feedback fono-luminoso attivato da improbabili sintetizzatori, supporti elettronici primitivi auto-prodotti e strane interfacce-scultura decorate da segni indecifrabili e glifi. Nel suo insieme questa installazione può ricordare la plancia di comando di un'astronave aliena, nella versione mitologica che ipotizza un'origine extra-terrestre delle antiche civiltà amerinde. Ma evoca anche uno scenario burroughsiano, un luogo di meditazione nella foresta pluviale con insetti ignoti e punto di trasmissione di segnali da entità bizzarre. In mezzo a questo apparato i due performer attivano i sistemi di interazione con i movimenti del corpo e guanti fotosensibili, dando vita a un scintillante caleidoscopio di suono, rumore e baluginii luminosi. "Il suono è rigido ma flessibile. Onde quadre traslate in brandelli di pilastri". Il senso dell'opera sta nel rappresentare un’estensione della realtà, non un vincolo.