Ben Vida è un artista e compositore di Brooklyn. Per quasi un ventennio è stato membro attivo della comunità internazionale di musica sperimentale con una lunga serie di collaborazioni, gruppi e uscite discografiche a suo nome. A metà degli anni '90 ha co-fondato il gruppo Town and Country e ha lavorato in solo col suo nome o con lo pseudonimo Bird Show pubblicando con etichette come PAN, Alku, Thrill Jockey e Kranky. Ha presentato il suo lavoro negli Stati Uniti, Canada, Europa, Australia, Sud Corea e Giapone. Ha collaborato con artisti come Marina Rosenfeld, Luke Fowler, Hisham Bharoocha, Nadia Hironaka e Mathew Suib, e ha suonato in ensemble diretti da Tony Conrad, Rhys Chattam, e Werner Dafeldecker. Tra le attività recenti: performance al The Kitchen NYC con David Behrman, la nascita del Tyondai Braxton/Ben Vida Duo al festival Sacrum Profanum festival a Cracovia, i concerti in solo a Electrónica en Abril festival a Madrid e all' Akousma Festival a Montreal e la pubblicazione del sound poem Tztztztzt Î Í Í ... con Shelter Press. Ha partecipato a mostre e festival tra cui Slipping Control al Audio Visual Arts a Manhattan; Bloopers #0 presentato da Triple Canopy/Performa a New York e, in collaborazione con l'artista Jeff Degolier, Metal Fatigue Music (music for Boom Car) al NADA Miami. Nel 2013 è stato Artist In Residency al ISSUE Project Room a Brooklyn e al The Clocktower a Manhattan.
Damaged Particulates è una nuova composizione per live & fixed electronics di Ben Vida, ispirata al concetto di 'Particulate Systems Construction'. Costruita a partire da una serie di brevi movimenti, Damaged Particulates adotta una morfologia che dispone nello spazio singole particelle sonore. Questi frammenti minimi sono aggregati in abbinamenti fissi a coppie, formando un ordine chi si disgrega solo quando si allineano a formare dei quartetti: è questo l'evento che introduce la componente live agita da Ben Vida grazie alla sua personalissima strumentazione elettronica. Partendo da questa struttura minimale, il risultato è una composizione densa, viscerale e ritmicamente discordante, in cui gli oggetti sonori acquistano una presenza quasi fisica e spaziale. Ispirandosi al comportamento caotico dei fenomeni atmosferici, Ben Vida dispiega uno scenario comportamentale dove le singole voci -i suoni- formano e dissolvono geometrie instabili, in un gioco di delicato equilibrio in cui la voce, come un individuo, compare o si riassorbe assieme ai suoi partners a formare una nuova identità collettiva.