Aki Onda è una figura eclettica: fotografo, musicista elettronico, compositore, produttore e scrittore basato a New York. Nato in Giappone inizia la sua carriera di fotografo già a 16 anni. Fra i suoi progetti, spicca per coerenza ed ostinazione Cassette Memories, opera aperta che lo accompagna da oltre un ventennio e che nasce dall'utilizzo di registrazioni su nastro raccolte progressivamente, come un lunghissimo diario sonoro, da cui attinge per performance eseguite nelle più disparate situazioni. Il suo strumento musicale è il walkman, che usa non solo per il field recording, ma anche nei live in cui manipola i suoni di più registratori. Onda si distingue per la quantità sorprendente di collaborazioni interdisciplinari con filmaker, coreografi, artisti visivi e performer (fra questi Michael Snow, Ken Jacobs, Paul Clipson, Alan Licht, Loren Connors, MV Carbon, Akio Suzuki, Noël Akchoté, Jean-François Pauvros, Jac Berrocal, Lionel Marchetti, Linda Sharrock, Blixa Bargeld, Ken Jacobs..) essendo partecipe e co-protagonista della vivacissima scena intergenerazionale newyorkese. L'ultimo dei suoi Memories Album, South of the Border, è uscito nel 2012 per Important Records.
Cassette Spectacle #1, #2, #3 è un programma di tre performance sonore eseguite da Aki Onda, che scomparirà e riapparirà come una presenza nomadica nei diversi angoli e spazi del museo durante le serate di Live Arts Week. Per un quarto di secolo Aki Onda ha sedimentato un imponente diario sonoro usando come mezzo di registrazione un Walkman a cassette, e creando un archivio che considera come una propria memoria, al di là del mero fatto sonoro. Questa mole di materiale su nastro, fornisce la base per le sue tape-performance, che utilizzano i Walkman come lettori e rielaborano in diretta suoni concreti. Dall'accumulazione documentaria di frammenti sonori di una vita privata emerge ogni volta, nei suoi rituali di assemblaggio, una sorta di rivelazione. Gli eventi registrati, spogliati dal loro significato originario, mettono a nudo il nucleo della memoria. "Mi piace praticare questo strano rituale in spazi precisi - edifici storici, angoli di strada, fabbriche abbandonate, o, come nel caso di MAMbo a Bologna, una vecchia fabbrica trasformata in museo. Il tentativo è quello di estrarre ed astrarre l'essenza di una memoria, sovrapponendo le mie registrazioni di field recordings a spazi già saturi di una memoria propria. Mentre mi confronto con l'acustica, l'architettura e la psiche di uno spazio accade qualcosa: come una risonanza. Il risultato è invisibile, ma si può intuire come queste memorie vive risveglino quelle addormentate".
mercoledì 9 aprile > h 23.00 > MAMbo
giovedì 10 aprile > h 23.30 > MAMbo
sabato12 aprile > h 21.30 > MAMbo